mercoledì 22 maggio 2013

Capitolo 8

In viaggio


Mark


Sono seduto sul treno e affianco a me c'è un angelo.
La guardo di sottecchi lei fa finta di leggere una rivista ma mi accorgo che mi sta fissando.
E' tanto tempo che non guardo una donna, ma lei ha qualcosa di particolare.
Ho notato che molti fissano la nostra accompagnatrice con la bocca aperta sembrano tanti pesci lessi, ma a me non piace quel genere di donna.
Mi piacciono quelle timide poco appariscenti, come la mia vicina.
Che pensieri stupidi. Sono anni che non esco con nessuna rinchiuso nel mio bozzolo.
Sarebbe assurdo intraprendere una relazione proprio adesso.
Ma è simpatica e la sua risata è contagiosa.
Faccio finta di niente e inizio a parlarle commentando la notizia sulla copertina della rivista.
“Sono proprio una bella coppia Robert Pattinson e Kristian Stuart” dico senza sapere nemmeno chi sono.
Lei annuisce e le vedo brillare gli occhi.
“Si, sono veramente belli tutti e due e pare che stiano insieme sul serio e non solo per recitare” commenta convinta.
Non ho la pallida idea a cosa si riferisca, ma l'importante è rompere il ghiaccio. Annuisco e taccio.
Non voglio rischiare di offenderla o dire qualcosa che la possa innervosire. E così bella quando sorride. Per fortuna mi viene incontro la signora seduta di fronte a noi ,Carol se non ricordo male “Secondo me sono tutti pettegolezzi messi in giro ad arte. Ho letto che devono fare ancora tre film insieme e così attirano maggiori incassi” dice sicura di se stessa.
Vedo una smorfia di disapprovazione sul viso del mio angelo seduto vicino, lei non è convinta. “Può darsi, ma sembra che si siano baciati sul serio e che si scambino i vestiti. E' così romantico se fosse vero” sospira.
Carol la guarda con occhi sognanti “Si, in effetti, sarebbe una cosa dolcissima, e sono così giovani e teneri. Ed è così bello essere innamorati” dice e si volta verso il suo compagno baciandolo sulle labbra velocemente.
Guardo il mio angelo e lo vedo intristirsi. Mi domando come mai, poi noto un segno sul suo anulare sinistro. Sembra come se un anello sia stato levato da poco.
“Lei è sposata?” le chiedo incuriosito da quel segno bianco così evidente.
S'irrigidisce. Sono uno stupido insensibile.
Mi affretto a scusarmi “Non volevo... mi spiace” mormoro affranto. Non voglio che il sorriso sparisca del tutto dalle sue labbra.
“Non fa nulla. E' che sono rimasta vedova da poco e... sono cose che succedono” mi dice stringendosi nelle spalle per sminuire il dolore profondo che intuisco. Annuisco l'ho ferita sono proprio uno sciocco.
“Mi spiace” mormoro di nuovo a disagio.
“Meglio così che essere abbandonati” se ne esce il tipo da solo seduto di fronte a noi. Se non ricordo male si chiama Saimon , ma è una persona strana, sembra sfuggente, e poi che uscita del cavolo penso irritato.
“Ha pienamente ragione. Noi ci amavamo proprio come voi” sorride nuovamente il mio angelo guardando la coppietta che si sta baciando teneramente.
“Mi scusi signora. Non volevamo dare fastidio” si affretta lui staccandosi dalla bocca della compagna e sedendosi dritto.
Mi viene da sorridere. Sembrano due ragazzini. Le loro mani però sono ancora intrecciate e lui sta giocando con le dita su quelle di lei.
Gli sorrido e guardo di nuovo Liza.
E' tornato di nuovo il sorriso sul suo viso angelico mentre continua a leggere. Mi perdo nei sui occhi bassi, nelle sua labbra morbide e mi domando se riuscirò a farci almeno amicizia. Lei alza gli occhi su di me e mi sorride arrossendo, poi abbassa gli occhi ma vedo che non mi perde di vista.
Voglio attaccare bottone ma lo scompartimento si apre di nuovo.
L'accompagnatrice mette dentro la testa sorridente come sempre nel suo vestito blu da urlo.
La guardo incuriosito e noto che il ragazzo seduto vicino al mio angelo volta la testa come per evitare il suo sguardo. Anche il signore di fronte a lui sembra a disagio. Mi domando il perchè.
“Fra venti minuti siamo arrivati. Spero che siate stati comodi” ci dice tutta cordiale.
Poi sorridendo ci rivolge una domanda strana “Ho qui una bimba che viaggia da sola per raggiungere la famiglia... posso lasciarla con voi un attimo?”
Non capisco... ma tutti facciamo segno di si con la testa.
Una bimba carinissima che avrà circa sei anni entra e ci guarda intimidita.
Le sorridiamo tutti. Penso che il mio angelo la prenderà in braccio ma il signore da solo è più veloce.
“Vieni piccina siediti qui. Non aver paura il mio nome è Saimon e vedrai che ci troveremo bene assieme” le dice. E nella sua voce c'è una dolcezza che non mi aspettavo, lei si siede sulle sue ginocchia e ci sorride.
“Il mio nome è Kate ” poi guarda il ragazzo da solo, quello silenzioso e imbronciato.
“Ciao questa è Dolly la mia amica e a casa ho Lillo il mio gatto che mi aspetta. Anche tu hai un gatto?” gli chiede.
Lui impallidisce, sembra imbarazzato poi a mezza voce sibila “No, ma ho tre sorelle”.

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