martedì 28 maggio 2013

Capitolo 9

Compagni di viaggio


Danny


Non riesco a capacitarmi di quello che sta succedendo.
Ho rubato i soldi a quella bella signora che altri non è che la nostra accompagnatrice.
Quando l'ho vista alla stazione ho pensato che fosse giunto il mio momento, ho pensato che avrebbe gridato e mi avrebbe fatto arrestare.
E invece nulla. Mi ha guardato con quegli occhi strani quasi magnetici e mi ha sorriso.
Forse non mi ha riconosciuto.
Certo mi sono cambiato, vestito, pulito. Sembro un altro.....ma lei mi ha visto in faccia.
Mi domando come sia possibile.
Mi sento a disagio.
Ho mentito dicendo di avere diciannove anni e adesso ho paura che mi scoprano.
Quando siamo saliti sul treno mi sono messo in un vagone con due coppie, speravo che si facessero i fatti loro e mi è andata bene. Ma il signore che si è seduto di fronte a me, mi preoccupa.
I suoi occhi sono strani, sembra una persona per bene, colta, simpatica ma ha un qualcosa di sfuggente. Forse anche lui ha un segreto da custodire.
E adesso ci manca la bambina.
E' bellissima. Il suo faccino angelico scioglierebbe qualsiasi ghiacciolo. Pensavo andasse in braccio alla signora vicino a me, e invece si è seduta sul tipo strano.
E' di fronte a me, mi osserva attenta.
Sono a disagio.
Vorrei passare inosservato ma lei mi fissa e mi chiede se ho un gatto.
Un sorriso spunta mio malgrado sulle labbra. No ho tre sorelle le rispondo e sento una fitta al cuore.
Sono tutte e tre più piccole di me, e lei mi ricorda Josi. E' magra uguale anche se probabilmente il motivo è diverso.
E' vestita bene, appartiene a una famiglia ricca. Josi invece è magra perchè non c'è cibo abbastanza in casa. Ma i soldi che gli ho lasciato basteranno per diverso tempo.
Chiudo gli occhi e penso alla mia famiglia e quando li riapro è sempre lì che mi fissa.
Forse ha capito che non sono tanto più grande di lei, forse non sono riuscito a mentirle come ho fatto con gli altri.
Le sorrido.
All'improvviso vedo il signore che l'ha in braccio agitarsi.
“Scusate ma devo andare in bagno. Qualcuno può prendere la bimba?” chiede.
Lo guardo, sembra abbia fretta.
Un sorriso si apre sul mio viso. Incontinente, penso sogghignando.
La vicina a me non aspetta altro e gentile fa segno alla piccola di sedersi sulle sue gambe.
“Vieni cara. Vuoi che ti racconti una favola?” le chiede gentile.
La bimba sorride “Grazie. Si.” le risponde quasi urlando.
Il tizio seduto vicino sorride alla bambina, ma sembra infastidito.
Scuoto la testa. Hai perso un occasione, amico.
La signora inizia a raccontare la favola di Biancaneve... oh cielo ma qualcosa di più recente non la conosce??
Intanto lo strano è uscito ed io mi allungo le gambe.
“Ehi ragazzino... siediti bene” mi rimprovera il colombo innamorato.
“Scusi” boffonchio e mi alzo.
Vado in corridoio e mi accendo una sigaretta. Ma cosa ci faccio io qui? Mi chiedo.
E intanto vedo la campagna scorrere veloce fuori dai finestrini.
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