martedì 25 giugno 2013

Capitolo 13

Il mio nome è Haidy


Ecco adesso sapete che il mio nome è Haidy.
E vi starete chiedendo perchè non ho un cognome come gli altri.
Presto detto, non me lo ricordo più.
A questo punto sicuramente una persona normale mi direbbe “mi spiace” e io gli risponderei “a me no.”
Non lo ricordo più perchè ho più di quattrocento anni e me lo sono dimenticato volentieri.
Sono infatti una vampira e ne sono orgogliosa.
Vi starete chiedendo come sia possibile che io stia in mezzo alla gente.
La risposta è facile, tutto quello che credete voi umani sui vampiri sono leggende.
Siamo molto simili a voi a parte il fatto che abbiamo i sensi sviluppatissimi, che siamo forti, che non dormiamo, che non il nostro cuore non batte e che brilliamo alla luce del sole.
Quest'ultimo è l'unica cosa che veramente ci dà fastidio ed è il perchè adesso a Volterra dovrò girare malgrado il caldo con i guanti, un largo cappello e una sciarpa di seta che avvolga il mio collo.
Ma perchè ho portato i turisti a Volterra??
La risposta è semplice perchè qui risiedono i miei Signori: i Volturi.
Loro sono la Famiglia Reale di noi vampiri, loro sono forti e potenti e hanno fame. Ed io che appartengo alle loro Guardie e sono una devota servitrice ho il compito di procurare loro il cibo.
Noi vampiri di Volterra non possiamo cibarci di persone vicino a noi per non attirare attenzione.
Ed è qui entro in gioco io.
Vado in un altro stato, faccio ricerche e contatto in un modo o nell'altro persone che possono sparire senza essere cercate da altri, senza che diventino un caso nazionale.
Il mio modo di fare e il mio dono di ammaliare le prede fanno si che riesca sempre a intrappolare una ventina di persone. Li invoglio a partecipare a un viaggio turistico a Volterra e una volta qua loro spariranno senza lasciare traccia.
Non ho rimpianti, ne rimorsi.
Gli umani sono il nostro cibo esattamente come la gazzella è la preda del leone.

Ecco la città di Volterra.
Finalmente siamo arrivati. E' stato un lungo viaggio. Ed è stato duro trattenersi. Qualcuno di loro ha un profumino talmente invitante che più di una volta ho fatto fatica a non cibarmi subito.
Ma non potevo certo rivelare chi io fossi.
Loro sono tranquilli, non sospettano nulla. Aspettano anzi con ansia di entrare nella casa dei miei Signori. Si aspettano gioielli architettonici, stanze calde e una buon pasto a pranzo.
Ma gli unici che mangeranno saremo io e quelli della mia specie.
Avevo comunicato ad Alec, che sono venticinque ma mi sono sbagliata sono ventisei.
C'è stato un imprevisto all'ultimo.
La vecchietta che avevo contattato e che mi aspettavo sarebbe venuta non si è presentata. Al suo posto è arrivata una coppia. Quando hanno prenotato ho avuto paura che fosse gente normale ma una rapida indagine ha rivelato la verità. Sono una coppia di truffatori. Una preda perfetta e con loro farò una bella sorpresa ai miei Signori con un bocconcino prelibato in più.
C'è il sole ed è quasi mezzogiorno.
Oggi è una giornata particolare per Volterra. E' San Marco e i paesani festeggiano la cacciata dei vampiri.
Ogni volta che ci penso rido. Loro festeggiano la cacciata dei vampiri e non sanno che nella loro bella cittadina risiede e comanda la loro famiglia reale.
Comunque loro festeggiano. Sono tutti vestiti di rosso, e le loro lunghe mantelle ricoprono ogni strada dell'isola pedonale.
E' una seccatura in più. Dovremo passare in mezzo a loro e sicuramente le mie prede faranno domande e fotografie. Ma d'altronde quale modo migliore per festeggiare??
Ecco ci siamo.
Scendiamo e ci avviamo.
Li tengo tutti vicini e Damiano mi ha raggiunto mettendosi in coda alla fila in modo di non perderne nessuno.
Sento il primo rintocco di mezzogiorno suonare.
Il campanile nella piazza principale suona il potente richiamo del destino.

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