venerdì 28 giugno 2013

Capitolo 14

Volterra


Saimon


Siamo arrivati. Il viaggio in pullman è stato veloce.
Scendiamo e resto ammaliato da quello che vedo.
Volterra è bellissima. Non credo ai miei occhi.
Stanno festeggiando qualcosa. Sono tutti con dei lunghi mantelli rossi.
Per un attimo mi dimentico le mie paure preso dall'emozione.
Kris, mi dà la mano e piagnucola. Probabilmente è stanca. Anch'io lo sono.
La Gelida è stata raggiunta da un altro individuo. E' vestito di nero e tiene un ampio cappuccio sulla testa.
Eppure c'è il sole ed è caldo.
Cerco i suoi occhi e vedo solo due fessure nere.
Rabbrividisco, mi mette paura e quando mi sorride abbasso gli occhi intimorito.
Stringo la mano a Kate e guardo Danny negli occhi. Anche lui sembra spaesato.
La Gelida ci conta e ci invita a stare vicino per non perderci. Si è coperta tutta, sembra che abbia paura del sole che filtra tra le case.
C'è tantissima gente e tanta confusione. Mi guardo intorno, forse riusciamo a scappare mescolati alla folla.
Ma l'uomo nero è dietro di me.
Ci incamminiamo lungo le strette stradine. Le strade in pietra grigia sono in salita, e piene di gente.
Il rosso è dappertutto e sembra abbagliarci mentre il sole è nascosto dalle ampie case.
Sento la coppietta felice chiedere alla Gelida dove è l'albergo ma lei ribatte che ci andiamo dopo.
Ci porterà subito a visitare l'interno della Rocca.
“Ci stanno aspettando” commenta sorridendo.
Ma il suo sorriso è gelido e la lingua le passa veloce sulle labbra.
Chi ci sta aspettando?? Mi domando, ma taccio non voglio attirare l'attenzione.
E' quasi mezzogiorno e molti brontolano. Siamo stanchi e affamati ma lei fa finta di niente e ci conduce verso la parte alta della città.
E' pieno di polizia, lo riconosco dalla divisa ma non posso far nulla, non conosco l'italiano e la Gelida mi bloccherebbe.
L'Uomo Nero non ha ancora aperto bocca si limita a seguirci, a controllare che nessuno si perda nella folla o più semplicemente che nessuno di noi scappi.
Ecco le campane iniziano a suonare.
E un suono gioioso, mezzogiorno sta arrivando, ma a me sembra il rintocco di una campana funebre.
Guardo Danny. Ha paura. E stringe la mano di Kate che continua a piagnucolare.
Deve essere stanca.
La prendo in braccio e mi specchio nei suoi occhi cristallini.
Le sorrido e inizio a sussurrarle approfittando delle campane e del vociare che ci circonda.
Forse l'uomo in nero non capisce la mia lingua.
“Ascolta piccola. Dobbiamo fare un gioco” le dico con la voce più calda e tranquilla che riesco a tirare fuori nonostante il groppo che ho in gola.
Danny alza lo sguardo e annuisce. Ha capito e approva.
“Quando ti dico VAI. Devi correre e trovare un signore vestito di blu con il cappello in testa e la pistola al fianco.
Se sei veloce e ci riesci, avrai vinto! E come premio avrai presto un bacino dalla mamma.”
Lei mi sorride felice. Non immagina quello che sto provando nel cuore.
Guardo Danny e annuisco. Adesso dobbiamo solo distrarre l'Uomo Nero.

Mark

Siamo scesi dal pullman e regna una confusione assoluta.
Nel paese ci deve essere qualche festa. L'accompagnatrice ci spiega che festeggiano San Marco.
Liza tira fuori la macchina fotografica digitale e inizia a fotografare.
Io guardo lei. E' bellissima. Malgrado la stanchezza per il viaggio il suo volto è luminoso e sorridente.
Si gira e mi fa una fotografia.
“Guardami Mark” le sorrido dubbioso non sono mai venuto bene in fotografia.
Ma lei mi sorride e mi viene vicino. Si appoggia con la schiena a me e mi mostra la fotografia che ha fatto.
Faccio finta di guardare in realtà tutti i miei sensi sono diretti a lei. Al suo corpo caldo, al suo profumo, alla sua pelle liscia malgrado non sia più una ragazzina.
Si volta e mi sorride.
Lo faccio anch'io e titubante allungo una mano e prendo la sua.
Penso che la leverà ma con mia sorpresa la lascia e anzi la stringe mentre un sorriso radioso si apre sul suo viso d'angelo.


George

Sono stanco e voglio andare in albergo. Provo a brontolare ma la Guida scuote la testa e mi spiega che ci stanno aspettando.
Sbuffo..ma che fretta c'è?? Non capisco.
Carol mi fa una carezza sul braccio. Non vuole che io attiri l'attenzione. Ha ragione siamo dei ricercati dobbiamo muoverci con prudenza.
E sempre continuando a brontolare la prendo per mano e mi avvio dietro agli altri.

Carol

Sento la mano di Gerge nella mia. E sono contenta. Sono sicura che ci troveremo bene in Italia.
Mi sembra di sentire delle urla. Mi volto e vengo spinta da dietro.
George mi prende al volo mentre impreca dietro a una ragazza.
Lei vestita con una maglietta verde sta correndo verso la piazza e passando ha fatto cadere qualcuno e spintonato me.
Che maleducata, non si è nemmeno fermata a vedere cosa è successo.

Liza

Finalmente mi ha dato la mano. La sua mano è calda e tenera. E' tanto che non stringevo la mano a qualcuno. Sento del trambusto alle spalle. Qualcuno è caduto. Vedo una ragazza dai capelli lunghi castano correre come se avesse un diavolo alle calcagna e dietro allontanarsi una Porche gialla.

Haidy

Ecco siamo arrivati. C'è molta gente, molta confusione non voglio perdere i miei bocconcini per strada. I miei Signori ci stanno aspettando ed io sono sempre più impaziente, è sempre più difficile resistere al loro profumo.
Sono in testa a guidare il gruppo, Damiano è in fondo a chiuderlo nella nostra morsa.
Sento delle grida, delle imprecazioni. Mi volto qualcuno è caduto, Damiano non conosce la loro lingua e si guarda intorno confuso. Io torno indietro e cerco di capire. Una ragazza correndo ha fatto cadere l'ubriacone, il ladro ragazzo e spintonato altri quattro bocconcini.
Sbuffo non voglio perdere altro tempo, ho fretta. Mi riporto in testa e li conduco all'entrata posteriore della Grande Torre dietro la Piazza del Duomo. Ecco l'ultimo rintocco di mezzogiorno è suonato e noi siamo finalmente arrivati.
Li faccio entrare e li invito a seguirmi “Per di qua. Venite la sala del trono è dietro a questo corridoio”.
Mi fermo quando vedo Sirius venirmi in contro.
“Falli aspettare qui. I nostri Signori sono impegnati in un colloquio urgente. Entreranno quando hanno finito”
Lo guardo stupita e infastidita ma sono ordini e bisogna rispettarli.
Faccio fermare la mia comitiva e li guardo affascinata.
Poi la mia mente all'improvviso registra la stranezza.
Dov'è Kate, dove è finita quella bambina??

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