lunedì 6 maggio 2013

Capitolo 2

Liza Cameron

Il mio nome è Liza Cameron e vivo a Boston.
Il mio aspetto normalmente era molto curato. Sono una casalinga perfetta e se foste entrati nella mia casa dieci giorni fa non avreste trovato un filo di polvere o una cosa in disordine.
Non avendo dei figli che fanno disordine e un marito attento e premuroso era facile per me tenere la casa in maniera perfetta.
In effetti non avevo altro da fare. Come mi sarei potuta passare il tempo altrimenti???
Sicuramente avrete notato che sto parlando al passato e vi starete chiedendo come mai.
La risposta purtroppo è molto semplice.
Dieci giorni fa mio marito Phil è morto per un incidente d'auto.


Eravamo una coppia felice e affiatata, non avevamo figli è vero ma non per scelta. Io sono sterile e malgrado i primi tempi ci abbia patito con l'età me ne sono fatta una ragione. Adesso a quarantadue anni consideravo la mia vita completa e stavo già pensando a come festeggiare il nostro diciottesimo anniversario di nozze.
L'avrete capito io vivevo per mio marito per il mio Phil.
Non ci interessava il mondo intorno a noi, non avevamo grandi amicizie e nemmeno parenti troppo vicini in vita. Mia sorella, l'unica persona che si possa chiamare parente, si è sposata e trasferita in Germania dietro a suo marito e ci sentiamo due volte l'anno per telefono. Se la vedessi non la riconoscerei nemmeno.

Ero felice, si ….ma adesso non più.

La mia casa è piena di polvere e disordinata. Non vado più dal parrucchiere e mi metto le prime cose che mi capitano nell'armadio. Quando mi alzo e mi guardo allo specchio vedo una donna anziana con le rughe e le occhiaie profonde. Anche la notte è difficile dormire per me. Non c'è nessuno che scalda il mio letto ormai, e gli incubi sono i miei unici compagni.
Forse qualcuno pensa che io sia pazza, ma la risposta è no.... sono solo disperata.
Quando entro in casa i muri si stringono intorno a me quasi schiacciandomi, tutto mi ricorda lui, tutto è diventato insopportabile.

Era un giovedì pomeriggio quando, dopo aver fatto la spesa, se tale si può chiamare due uova e un po' di pancetta, rientrai a casa.
La cassetta delle lettere era quasi vuota, un solo foglietto la occupava.
Sbuffai irritata, avevo già ritirato la posta quella mattina. Sicuramente sarebbe stata un altra stupida pubblicità.
Presi il foglio e feci per appallottolarlo, ma lui fece resistenza.
Abbassai lo sguardo e vidi che era rigido. Era un deplian a due facce e sopra c'era scritto in grandi lettere “Benvenuti a Volterra”.
Lo fissai e senza rendermene conto lo misi in tasca.
Entrai mi cambiai e cucinai guardando la televisione.
Poi un pensiero improvviso mi colpì e andai a cercare quella pubblicità.
La lessi attentamente e capii che era giunto il momento di cambiare.
Dovevo cambiare aria, almeno per un po', dovevo trovare qualcosa a cui pensare. I prezzi erano abbordabili e presa da uno strano impulso afferrai il telefono e composi il numero per prenotare la mia via di fuga dalla realtà.
“Pronto buongiorno, in cosa posso esserle utile. Il mio nome è Haidy” mi rispose una voce trillante e calda.
“Sono la signora Liza Cameron e vorrei prenotare il viaggio a Volterra” risposi soddisfatta della mia decisione.

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