lunedì 20 maggio 2013

Capitolo 7

In treno



Saimon

Il mio Nome è Saimon ed ero un barbone.
In tutti i sensi ero perchè adesso con i soldi che ho trovato nella busta mi sono sistemato. Non potevo certo presentarmi così all'appuntamento in stazione per partire.
Mi sono fatto la barba, lavato tutto, tagliato le unghie e mi sono messo persino un profumo di Dior.
Anche i vestiti sono tutti nuovi così come la valigia e la macchina fotografica che ho al collo.
Certo nel borsello ho una scorta di bottigliette di grappa per le emergenze. Non si possono troncare le brutte abitudini di colpo, ma così dovrei riuscire a resistere almeno fino a che non arrivo a Volterra.
“Italia aspettami” grido in mezzo alla strada mentre salgo su un taxi che mi porterà alla stazione ferroviaria di New York.
Non ho capito perchè non prendiamo un aereo di linea da New York per l'Italia.
Anche se il nostro aereo prenotato pare sia guasto mi sembra un po' esagerato farci volare con un aereo privato.
Ma a quanto pare adesso dobbiamo prendere un treno fino al paese di New Gold e da lì salire su un pulmann che ci porterà a un aeroporto privato dove finalmente voleremo fino a Pisa in Italia . E poi di nuovo in Pulmann fino a Volterra.

Eccomi arrivato, sono un po' spaesato e non conosco nessuno. In un angolo vicino alla biglietteria, dove c'è l'appuntamento, vedo un gruppo di persone e un cartello “Volterra”. Devono essere loro. Felice mi avvicino e con terrore riconosco l'accompagnatrice.
E' la ragazza!!
La ragazza dal vestito rosso.
Non è possibile...
Adesso mi accuseranno di furto!
Il terrore mi invade... io ci ho provato a restituire i soldi.
Abbasso la testa e tiro su il bavero. Poi mi viene in mente, cinque giorni fa ero completamente diverso... non mi potrà certo riconoscere.
Spaventato mi avvicino. “Buongiorno sono... ” dico titubante.
Lei alza i suoi occhi viola magnifici e mi guarda sorridente.
“Benvenuto la stavamo aspettando Signor Fog” mi risponde cordiale.
Tiro un sospiro di sollievo... è andata.
Alzo gli occhi per guardarla.
Lei mi sorride e mi fa un occhietto complice poi si allontana.
“Ci siamo tutti. Adesso vi conduco al treno. Tutta la carrozza è prenotata e quindi potete sedervi dove volete” ci comunica sorridendo.
Mi guardo in giro saremo circa una ventina di persone e tutte hanno l'aria smarrita come me.
Qualcuno viaggia da solo, qualcuno è chiaramente una coppia.
Ma non ci sono gruppi uniti.
Bene forse così riuscirò a farmi qualche amico.
Vado a sedermi e mi sistemo in uno scompartimento dove c'è un unico posto libero. Sorrido e mi siedo.
Mi guardo attorno. Vicino a me c'è una coppia che sembra simpatica, si presentano e dicono di chiamarsi George e Carol
Devono essere molto innamorati si tengono sempre per mano.
Di fronte a loro c'è un altra coppia di signori. Lui è un bel uomo di mezz'età distinto ma deve essere molto timido. Il suo saluto è veloce quasi un sussurro.
Al suo fianco c'è una Signora molto curata. Si vede che è appena andata dal parrucchiere. Mi saluta con un cenno e un sorriso fugace.
Si presentano sono. Mark Smith ed Liza Cameron.
Ma contrariamente a quello che pensavo non si conoscono.
Sono venuti entrambi da soli.
Poi vedo lei...  fare un sorrisino timido al suo vicino. Lui sembra imbarazzato.
Di fronte a me invece c'è un ragazzo dice di chiamarsi Danny e di avere diciannove anni. Ma mi sembra strano. I suoi occhi sono sfuggenti. Non guarda in faccia nessuno. Sono troppo abituato a vivere nella falsità per non accorgermi che quel ragazzo ha qualcosa da nascondere. Ma non mi interessa non sono mica un poliziotto.
Ecco finalmente partiamo la mia grande avventura ha inizio.

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